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Candore, il confine ironico tra realtà e pornografia


Si intitola “Candore”, l’ultima fatica letteraria di Mario Desiati, presentata lo scorso 8 aprile, presso Dimora Intini dall’associazione “Vivere d’Arte Eventi”, in collaborazione con il Parco Letterario Formiche di Puglia e l'associazione Nocimydestination.

Contrariamente a quanto possa lasciar intendere il titolo, il testo tratta di pornografia ma in maniera assolutamente sarcastica perché come ha precisato l’autore “il mio libro non è uno di quelli che leggereste con una sola mano!”. Schietto ed irriverente, Desiati ha rivelato al pubblico la genesi del romanzo, soffermandosi sul lungo lavoro di ricerca che lo ha accompagnato. Uno studio accurato del mondo del cinema a luci rosse, e dei suoi protagonisti, che ha come obiettivo principale quello di sdoganare quel tabù che da tempi ormai remoti imperversa sull’argomento: “Il romanzo affronta temi più che recenti: la solitudine, la precarietà e il rapporto ambiguo tra il comune senso del pudore di un italiano, con l’immaginario sessuale, in un paese dove si parla tanto di sesso ma che possiamo definire a tutti gli effetti sessofobico” ha spiegato Desiati.

Il titolo “Candore” simboleggia la genuinità con cui il protagonista della storia, Martino Bux, si approccia alla tematica in una sala cinematografica qualunque del meridione pugliese. L’immagine di un’attrice che scende le scale con fare sensuale lo ammalia a tal punto da istigarlo a ripercorrere la storia di questo genere, a ritroso, dai suoi esordi discussi nei lontani anni 70. Bux è ormai assuefatto dalla bramosia di conoscere i segreti della pornografia e questo gli impedisce di vivere in maniera normale i rapporti quotidiani. Tutto viene inevitabilmente ricondotto alla logica sessuale, perfino le donne di cui fa conoscenza, presentano una caratteristica o un singolo particolare che le somiglia alle attrici hard di questa o quella pellicola. L’alterazione della realtà è la fase ultima di un processo di sconfinamento tra quotidiano ed immaginario di cui Bux, che conserva il candore quasi infantile della sua curiosità, è vittima inconsapevole. Gli effetti sono singolari quanto a sarcasmo ed assurdità.

A dialogare con l’autore, il poeta e scrittore nocese Vittorino Curci ed il critico letterario Enzo Mansueto.                                      

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