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Venire fuori come funghi


Dicono che la stagione non stia portando buoni frutti: pochi funghi…prezzi alle stelle. Meno male che ci pensano i “nocesi”. Non è una nuova varietà di funghi… ma tanti e a buon mercato se ne stanno già vedendo in giro.

Fuor di metafora, è chiaro ormai che sia cominciato il toto lista elettorale e che si cominciano a intravedere un po’ di facce che, con molta probabilità, ritroveremo in lista per la carica di consigliere comunale. Alcune sono facce nuove, altre mi sembrano appartenere a quelli che definirei “cavalli da competizione”: sono i cosiddetti “cavalli buoni”, portatori di voti che conducono una vita “normale” all’apparenza, lontana dalla vita politica quotidiana, quella dei consigli comunali o quella delle segreterie di partito, ma che, annusato l’odore della scheda elettorale, sono pronti a scattare.

Con loro, intravediamo chiaramente i volti di tanti insospettabili (o improbabili) che, fulminati sulla via di Damasco, si lasciano travolgere dall’insana e irrefrenabile passione per la politica. Esattamente in concomitanza con le tornate elettorali, non un giorno prima, né uno dopo. “Carneade: chi era costui?” si domandava don Abbondio (I Promessi Sposi, cap. VIII). E chi sono coloro che affolleranno con le loro facce le nostre cassette della posta e le nostre strade e i cui nomi compariranno sulle liste elettorali la prossima primavera? Davvero la politica è destinata ad essere sempre più alla mercé di avventurieri e lestofanti?

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