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VOTARE E’ POTARE


Volare oh, oh! Un metagramma (cambiare una lettera per volta) ci aiuterà a raggiungere “votare”. Ma proviamo a giocare con la parola e vi troveremo materia da meditare: da dotare a notare, a potare, a vocare, a vogare. E così via, secondo gusto e fantasia. Ma votare non sia fantasia né gioco, come potrebbe essere il metagramma ma realtà, responsabilità. Ne va del nostro e del comune futuro.

L’ ”arma-scheda”, come impropriamente definita, non sia una spada che infilza il nemico (non ci siano nemici ma, al massimo, contendenti) ma un fioretto che duelli in positivo: che simbolo votare? Perché? Credibilità del programma, persona affidabile? Precedenti specifici della persona e della sua “congrega”.

Il 4 marzo si festeggia san Casimiro, patrono di Polonia e Lituania, figlio del re di Polonia, al quale, tredicenne, fu offerto il trono d'Ungheria. Casimiro, entusiasta, accettò ma, appena seppe che la sua nomina avrebbe potuto accrescere le tensioni già elevate tra Impero Ottomano e papa Sisto, rinunciò e fece ritorno nella propria terra polacca. Un esempio di onestà a conferma dell’etimologia del nome derivante dal polacco, “vuole la pace”. Oggi, ci sarebbe chi è disposto a rinunciare ad una poltrona per motivi ideali, di onestà, di rettitudine? Non desideriamo che ci sia chi lo faccia ma vorremmo che ci fosse l’onestà interiore di essere pronti a rinunciare quando la realtà confligge, entra in conflitto con la coscienza personale e va contro il bene comune. Vorremmo la rinuncia a qualunque imbroglio (“inciucio”), a qualsiasi compromesso sotto banco. Tutto sia alla luce del sole.

Affidiamo la nostra fiducia a chi ce la ispira, scegliamo il simbolo che ci è più congeniale. Astenersi è legittimo ma significherebbe rinunciare a cooperare per il bene comune. Una protesta-non protesta, un’abiura, un lavarsi le mani che resterebbero sporche. Il mio voto? Metagrammiamolo: un veto contro il malaffare, un velo da squarciare, un volo nel concreto. E, mutuando dal latino voto “ergo volo” (e, per questo, voglio) giustizia sociale, bando a discriminazioni, diseguaglianze e soprusi, lealtà nella politica e nei politici.

Nicola Simonetti

 

Foto: Lalibertàonline

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