Home Redazionali Editoriale

A Dio, don Pasquale


Don Angelo Pasquale Tinelli, conosciuto a Noci, dove era nato l’11-01-1933, ed in Puglia ed Italia, come don Pasquale. Era stato ordinato sacerdote il 12-07-1959 e, dopo alcune esperienza di esercizio pastorale nella “Chiesa Madre” del nostro Paese, si orientò verso un tipo di missione prevalentemente sanitaria di assistenza e recupero della salute e delle abilità fisiche (non tralasciava neanche l’aspetto morale) delle persone, esiliandosi insieme alla propria madre che lo seguiva con amore e protezione, in una residenza malmessa delle “Partite”, in località Lamadacqua, dove, con determinazione, sacrificio personale, si offrì per rendere reale il proprio desiderio di “aiutare chi soffre, a recuperare salute, benessere fisio-psichico, tranquillità”.

E fu prima una Chiesetta appena sufficiente a riti semplici ma sentiti, una modesta camera-casetta, poi un ristorantino che lo vedevano anche cuoco, cameriere, sguattero (i ricavi venivano messi da parte e costituirono il primo gruzzolo, il lievito per la futura Casa di Cura "Monte Imperatore" e per la Chiesa). Un cammino non facile, tra difficoltà obiettive e aggiunte da persone, cose e fatti non sempre adamantini, sostenuto dalla passione che trascinava e, tra l’altro, riusciva a coagulare lasciti, contributi da privati e istituzioni pubbliche.

Nel 1960 la Cassa del Mezzogiorno stanziò 55 milioni di lire destinati a costruire un centro per servizi sociali con una chiesa e servizi sociali e d’istruzione associati. L’inaugurazione del Centro e della Chiesa dedicata a Maria SS Assunta (restaurata e tornata fruibile il 18 ottobre 2018) nel 1963 e, nel settembre dello stesso anno, e i vari edifici che costituirono il Centro di Servizi Sociali di Lamadacqua. Don Pasquale Tinelli fu nominato parroco. Da allora, grazie alla sua “testardaggine”, è stato un crescendo di realizzazioni, ad iniziare dalla fornitura dell’acqua dell’Acquedotto Pugliese e della elettricità, il potenziamento delle comunicazioni e dei collegamenti con Noci. Si concretizza la casa di cura “Monte Imperatore” di Noci che diventa valido istituto clinico privato accreditato presso il Servizio Sanitario Nazionale (S.S.N.) che eroga prestazioni diagnostiche e terapeutiche.

Don Pasquale vi ha profuso ogni energia possibile e non si è risparmiato per raggiungere l’obiettivo che si era proposto, rimanendo sempre attivo propulsore e realizzatore anche e persino quando il fisico faceva fatica a seguire la sua mente veloce (un’aggressione malaugurata, che egli aveva subito, ne ridusse, per molto, il movimento degli arti ma non della intelligenza e della sua inclinazione al “fare”). Per 35 anni egli ha gestito il complesso sanitario quale amministratore unico e onnipresente della propria società Sogemi srl e, di recente, ha ceduto la gestione alla qualificata Segesta spa, afferente al gruppo europeo Korian, leader nel settore della gestione delle strutture sanitarie private che segue il solco tracciato, forte della propria consolidata capacità di elevato livello.

Una realtà, una testimonianza, una realizzazione – quella di don Pasquale – per la rivalutazione del territorio e la promozione degli abitanti, per l’aiuto ai bisognosi di cure, per l’educazione a soccorrere chi ha bisogno, un Sacerdote-missionario la cui vita e le cui realizzazioni smentiscono ogni e qualsiasi ombra proditoriamente ordita. La sua opera parla da sola e, oggi, quel Dio che egli ha servito, lo premia con la gloria. A Dio, don Pasquale. NOCI gazzettino si inchina davanti alla tua opera, al tuo sorriso mai dimenticato, al tuo sacrificio, alla tua realizzazione che rivela la spinta della mano di Dio dietro un suo Ministro di buona, tanta volontà.

 

Nicola Simonetti

Altri articoli nella sezione Redazionali