Compaesani, coraggio
I contagi, a Noci, aumentano. Segno evidente, che non si può smentire, di una mancata aderenza alle raccomandazioni e precauzioni. Il virus è tra noi e moti tra noi se ne rendono irresponsabili alleati, addirittura ambasciatori (ignari, irresponsabili?) porta-contagio. Non si può che lodare l’iniziativa del sig. Sindaco, di qualche giorno fa, a difesa dei suoi cittadini, anche di quelli che, da facili diffusori del virus possono esserne, a loro volta, vittime per una specie di boumerang.
Ricordiamo i giorni del primo lockdown, le lenzuola bianche ai balconi, il canto corale dell’inno nazionale, l’“Andrà tutto bene” e, infine, il “rompete le righe dell’estate? La speranza ci aveva resi forti ed “ubbidienti”. Poi, abbiamo dimenticato la prudenza e la fiducia e contagi, malattia e morte sono diventati “familiari”, tollerati ed il “non tocca a me” è diventato atteggiamento abusato. In ultimo il vaccino che ha coronato lavoro indefesso di scienziati, esperti, clinici, ricercatori, case farmaceutiche. A questo punto la deriva… tanto c’è il vaccino.
Ben presto, però, questo è diventato “poco” e lo si è dovuto calmierare, posticipare per molti (a parte gli odiosi ”furbetti”, esecrabili, disprezzabili). Ci vorranno più di 10 mesi per vaccinare gli altri 40 milioni di italiani che sono considerati la soglia minima per l’immunità di gregge. L’aritmetica non è materia solo di scuola ma di vita. Ed allora? Aspettando il Godot del vaccino per tutti, continueremo ad ammalarci e morire? No, per amor di Dio.
Il vaccino migliore, in questo momento, è mascherina ben usata, mani pulite, igiene della persona e dei luoghi, ventilazione degli ambienti in cui si vive, non fumare, distanziamento di prudenza – misure, queste, che hanno dimostrato di poter bloccare – persino al 100% – il contagio… e poi potremo abbracciarci finalmente perché ce lo saremo meritato. Compaesani, coraggio. Uno sforzo e sarà subito libertà.
Nicola Simonetti