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Triathlon: Intini responsabile Sviluppo Area Centro Sud


Nicola Intini completa la squadra F.I.Tri voluta dal presidente Riccardo Giubilei. Atleta e dirigente, dal prossimo quadriennio ricoprirà il ruolo di responsabile Sviluppo Area Centro Sud. Si aprono così nuove prospettive per il nocese co-fondatore della Otrè Triathlon Team, che è stato anche uno dei fautori della promozione del Triathlon a livello locale.

Come ha accolto l'incarico di responsabile Sviluppo Area Centro Sud?

Quando il Presidente nazionale Riccardo Giubilei mi ha informato di questo incarico, ho dato subito piena disponibilità alla Federazione. Sono stato onorato della decisone del Consiglio Federale, ben conscio del lavoro che dovrò sostenere nei prossimi quattro anni. Finora il mio impegno è stato di costruire una bellissima realtà, che è l’Otrè Triathlon Team, ma ora dovrò occuparmi di diffondere la multidisciplina sui territori del centro e sud Italia.

In cosa consiste il suo ruolo?

La figura del Responsabile Sviluppo è stata introdotta da questo Consiglio Federale per rispondere alle esigenze raccolte sui territori in questi anni. La mia sarà una figura di raccordo tra le funzioni tecniche, quelle societarie e dirigenziali delle regioni assegnatemi e la Federazione centrale; supportare la diffusione del triathlon con la nascita di nuove società, l’organizzazione di scuole e centri federali sui nostri territori; puntare sulla pratica del triathlon a livello giovanile a partire dalle scuole elementari; promuovere presso la federazione progetti di sviluppo ritagliati sulle realtà locali.

Quali sono gli obiettivi di questo quadriennio? 

La Federazione ha l’obiettivo primario di realizzare una rete diffusa di punti di riferimento nei territori che aiutino la gestione, propagano e si rendano protagonisti nella diffusione del triathlon in modo moderno ed inclusivo. Nello specifico il mio obiettivo è ridurre il gap con altre regioni ed avvicinare più appassionati possibile ad uno sport con enormi potenzialità.

Quanto ha inciso lo stop forzato sul triathlon?  

Con la chiusura delle piscine, il triathlon ha inevitabilmente subito un forte rallentamento. Ho visto, comunque, atleti indossare la muta ed allenarsi in mare, oppure dedicarsi alle altre componenti del triathlon, cioè la corsa e la bicicletta. Ma il mio pensiero va ai più piccoli, costretti a casa per tanto tempo ed ai quali non è permesso di fare attività di gruppo neanche all’aperto. Tante società lamentano la scomparsa di intere categorie di giovanissimi e sarà da qui che bisognerà ripartire.

Come vede la ripresa dell'attività agonistica?

La ripresa è lenta, ma ormai avviata. Il triathlon è stato tra i primi sport a permettere di gareggiare. Questa domenica prende il via il trofeo giovanile interregionale dell’area sud Italia ed è un ottimo segnale. Ci sarà tempo per far tornare gli atleti in condizione, ma ripartire dimostra un movimento vivo e con tanta voglia di fare. L’auspicio è che al più presto tutti gli impianti possano riaprire in piena sicurezza e che tecnici e società si rimbocchino le maniche per ricostruire nuove generazioni di piccoli atleti.

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