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Buona festa delle Palme da noi del gazzettino


“Che ve ne pare? Verrà, oggi, alla festa?” I Giudei – lo dice il Vangelo della vigilia delle Palme – si chiedevano se Gesù avrebbe partecipato ai riti di purificazione prima della Pasqua. Ma Gesù era in una città chiamata Efraim. Sarebbe andato, a modo suo, su un asinello portando il ramo d’ulivo, segno di vera pace.

Quella pace che noi, nei fatti, rifiutiamo pur proclamandola, pur scambiandoci il ramoscello. I “potenti” della terra, i loro tirapiedi, gli affaristi che “gozzovigliano” grazie alla guerra, sono alla “loro” festa fatta di ambizioni, voglia di potere mentre la maggioranza dei viventi soffre la fame (tre miliardi) ed un altro terzo vivacchia, è costretta a “sacrifici” per sopravvivere. Dall’altra parte c’è il potere dell’ingordigia, dello sfruttamento, del sopruso. E non si pensi che questi sono soltanto i vertici. Molti altri “ducetti” fanno da substrato alle lotte, alla guerra, ai piccoli e grandi soprusi che straziano persone, cose, territori.

Nel nostro piccolo, preghiamo che questi non alberghino tra noi, che la prossima tornata elettorale non sia avvelenata né improntata alla voglia di arrotondare indebitamente il proprio orticello. Gesù (ognuno è libero – purché in buona fede – di invocare il proprio Dio) portaci la pace. Prendi per il collo quei cosiddetti potenti (la storia postuma autentica ha scopeto le brutture di quelli che li hanno preceduti) e costringili a ragionare secondo giustizia, nell’interesse vero del popolo, di ogni popolo.

Benedetta palma di Cristo sii scudiscio là dove c’è chi non ti usa per far pace vera.

Buona festa delle Palme da noi del gazzettino.

 

Nicola Simonetti

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