Noci ricorda Giulio Esposito
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Noci ricorda Giulio Esposito


Si è tenuto lunedì 3 febbraio presso il Liceo “Leonardo Da Vinci” di Noci il Convegno “I percorsi della Liberazione: l’accoglienza in Puglia 1943-1947”, organizzato per onorare, a dieci anni dalla sua scomparsa, la memoria del prof. Giulio Esposito, già docente presso il Liceo di Noci.

L’iniziativa, concepita come evento collaterale alla mostra “A lezione di Libertà: Tommaso Fiore umanista e meridionalista tra etica e politica”, attualmente ospitata a Noci, è stata organizzata in collaborazione tra I.I.S. “Da Vinci-Agherbino”, IPSAIC (Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea) e Comune di Noci.

In un auditorium gremito, l’incontro, coordinato dalla dirigente scolastica Anna Maria Pani, ha avuto inizio con i saluti istituzionali del sindaco di Noci Francesco Intini e della consigliera comunale delegata alla cultura Marta Jerovante. Ha quindi preso la parola Carla Lattarulo, moglie del compianto prof. Giulio Esposito, che ha concluso il breve ma commovente e sentito intervento con queste parole: “Perdere prematuramente una persona cara reca un dolore insanabile. La sofferenza però è mitigata dal sapere che questa persona ha vissuto veramente, ha vissuto per gli altri e non per se stessa. La sua esistenza non è stata vana e ha contribuito e contribuisce a migliorare la condizione degli altri. Grazie Giulio! Grazie a voi tutti!”.

Il primo degli interventi scientifici è stato affidato al professor Vito Antonio Leuzzi, presidente dell’IPSAIC che, considerata la presenza di un pubblico costituito prevalentemente da studenti,  ha tenuto una vera e propria lectio magistralis sul tema del convegno, e non solo, e sull’innovativo impegno di ricerca dell’IPSAIC e di Giulio Esposito nel ricostruire la memoria di eventi di fondamentale rilevanza per la comprensione della Puglia e dell’Italia meridionale nella travagliata e difficile fase di passaggio dal fascismo alla democrazia.

Iniziando dalle leggi razziali del 1938, ricordando che il razzismo italiano prese l’avvio dalla guerra d’Etiopia, passando per l’8 settembre 1943 e finendo alle vicende post-belliche e al riuscito “esperimento” messo in atto dagli anglo-americani di trasformare la Puglia in una regione di accoglienza, il prof. Leuzzi ha tracciato un percorso organico e chiaro in cui è risultato evidente anche l’apporto fondamentale, sul piano metodologico e pratico, offerto da Giulio Esposito.

La Puglia dopo l’8 settembre 1943 e a fine guerra assicurò accoglienza a ex internati, rifugiati, sfollati, in particolare ebrei e slavi provenienti dall’Istria, dalla Dalmazia, dalle isole dello Ionio e dell’Egeo, dalle ex colonie italiane e dai lager nazisti, dimostrando spirito di tolleranza e umanità.

Interessante e originale è stato il contributo all’evento della professoressa Rosa Roberto che dirigeva l’Istituto “Leonardo da Vinci-Agherbino” quando vi insegnava Giulio Esposito. L’ex dirigente scolastica attraverso una vera e propria lezione di metodologia della didattica e della ricerca scientifica ha evidenziato la passione e l’innovativo metodo didattico del prof. Esposito che mai aveva parole di biasimo per gli studenti, che incoraggiava e seguiva con dedizione e cura. Ha ricordato, tra l’altro, anche lo spirito di attaccamento alla scuola e l’impegno di Esposito nella difesa dell’Istituto da manovre tese a ridimensionarlo. Legame testimoniato dal saggio “Gli anni della fondazione” nel quale Esposito ricostruì le vicende del Liceo di Noci dalla fondazione nel 1967 fino al 1975; scritto che, rimasto inedito, ha visto la pubblicazione nel 2021 inserito nel volume “Il liceo di Noci : nulla dies sine linea”, curato dalla stessa prof.ssa Roberto.

Esposito considerata la scuola, tutte le scuole, un presidio essenziale sul territorio per contrastare ogni deriva antidemocratica; ogni volta che si perde una scuola la democrazia subisce una sconfitta.

Ha concluso la mattinata il direttore della Biblioteca comunale Giuseppe Basile con l’intervento intitolato “L’eredità culturale di Giulio Esposito” durante il quale ha illustrato i dati salienti della biografia dell’indimenticabile amico e la sua eredità culturale raccolta negli scritti. Da quest’ultimo intervento si è potuto apprendere, tra l’altro, che Giulio Esposito era nato nel cosiddetto Villaggio Trieste di Bari il 10 ottobre 1959 da genitori nati in Grecia ed esiliati in Italia nel 1944. Pur tra mille difficoltà si dedicò da giovanissimo a studi letterari, filosofici e storici. Si laureò in filosofia presso l’Università di Bari nel 1993 con 110/110 e lode. Abilitato nel 1986 all’insegnamento di filosofia, scienze dell’educazione e storia, diventò nel 1987 docente di ruolo di filosofia nei licei. Approdò nell’anno scolastico 2006-2007 al Liceo scientifico “Leonardo da Vinci” di Noci. Dal 1996 iniziò a collaborare con l’IPSAIC presso il quale dal 2007 divenne docente di ruolo comandato.

Ricercatore e studioso competente, appassionato e rigoroso si occupava assiduamente e coerentemente in particolare di storia politica, economica e culturale della Puglia del secolo scorso. È stato autore di numerose pubblicazioni e di articoli su periodici focalizzando la ricerca in particolare su movimenti migratori, profughi, rifugiati e rimpatriati. Aveva uno stile di scrittura chiara e lineare anche perché si augurava che tra i suoi lettori vi fossero le nuove generazioni, i giovani, gli studenti; quegli stessi studenti per i quali si confrontava quotidianamente nella sua attività didattica e ai quali augurava di raggiungere, attraverso la conoscenza e la ricerca della verità, la libertà di pensiero e la capacità di autodeterminazione.

 

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