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Nocesi, carissimi compaesani, il 13 porta sfortuna secondo alcuni e fortuna per altri. Ma, quando si tratta di 13 casi di Covid-19 (come, da dati dei giorni scorsi, a Noci), la risposta è, purtroppo: mala tempora… dietro l’angolo. Il nostro Sindaco, lodevolmente ha segnalato e messo in guardia anche perché – non va dimenticato – nel nostro paese, ci sono altre 30 persone note (quante altre non manifeste?) nelle quali il virus abita, disponibile a contagiare. Alla base, indubbiamente, vi è lassismo, non attuazione delle cautele consigliate, “menefreghismo” (scusate il termine).
La seconda ondata non può essere meno devastante della prima. Non sottovalutiamo il maledetto virus. I nostri comportamenti “liberi” potrebbero generare, a breve distanza di tempo, un nuovo lockdown. Possiamo evitarlo soltanto noi, che già subiamo il «Covid-19 fatigue» (stanchezza da Covid), cioè contrarietà dal dover accettare una seconda possibile ondata di restrizioni. Ma i numeri parlano chiaro e positivi e malati crescono ovunque in Europa ma anche in Italia dove, i nuovi positivi crescono in forma esponenziale e secondo Istat e ISS, ce ne sono 1,5 milione al test sierologico. Non ci dobbiamo compiacere del rilievo che il tasso di letalità risulta 0,65% mentre, nella prima ondata, si è superato l’1%. Non dovremo, comunque, permettere al virus di sguazzare tra noi: giochiamo d’anticipo.
Ogni assembramento o permanenza protratta in luogo chiuso (anche in luogo aperto non rigorosamente rispondente alle regole del distanziamento) che non sia necessità preminente, come la scuola e il lavoro (con regole ferree da rispettare), va evitato. Gli spostamenti devono essere filtrati e ridotti all’oggettivamente indispensabile. Mascherina indossata a dovere (su bocca e naso) e sempre con severe reprimenda: “su la maschera” preferibilmente FFP2 (più filtrante) o chirurgica. Malati cronici, specie per affezioni dell’apparato respiratorio, nel caso facciano sforzi (salire o scendere le scale, ecc), dovrebbero fare a meno della mascherina. Attendino il diradamento delle persone presenti prima del “giù la maschera”.
Ogni ambiente sia opportunamente arieggiato. Il ricambio d’aria è segreto di validità ambientale. Ogni impianto di condizionamento deve intensificare la frequenza dei ricambi d’aria. Il fumo di tabacco e anche quello “finto” (e-sigarette e dintorni) creano rischio elevato per il fumatore attivo come per chi, malauguratamente ci conviva. Non è prudente scambiarsi oggetti (telefoni, microfoni, giornali, bicchieri, tazze, ecc). Le mani rappresentano uno dei più frequenti ambasciatori dei virus. Esse li portano direttamente a naso e bocca, prima porta di ingresso dell’infezione. Pertanto, laviamo le nostre mani (acqua e sapone e, eventualmente, igienizzante che risulta prezioso dopo aver maneggiato maniglie, porte, oggetti vari), con frequenza logica e non ossessiva. Calma e gesso, prudenza e intelligenza, amici cari.
Nicola Simonetti