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La Grande Guerra e le ripercussioni sociali sul territorio


Giulio Esposito ha aperto l’edizione 2014 di “Settembre in Santa Chiara”

La grande storia di “Settembre in Santa Chiara” è tornata come ogni anno ad illuminare questo momento finale della stagione estiva. Il primo appuntamento della 13esima edizione della rassegna che intende valorizzare lo studio della storia è andato in scena giovedì 11 settembre presso il Chiostro delle Clarisse con lo storico contemporaneista Giulio Esposito che ha tenuto una prolusione sui fermenti politico-sociali a Noci prima e dopo l’attentato di Sarajevo, a 100 anni dallo scoppio della Grande Guerra. L’iniziativa, in collaborazione con l’IPSAIC (istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea) di Bari e con il comitato comunale per il centenario della prima guerra mondiale è stata introdotta dall’intervento di Giuseppe Basile per il Centro Culturale “Giuseppe Albanese” e dai saluti del Sindaco Nisi. Siamo giunti alla tredicesima edizione – ha esordito Giuseppe Basile – e per tale ragione siamo sempre più orgogliosi di discutere di identità storica e di approfondimento culturale. C’è un filo conduttore che lega i quattro appuntamenti ed è quello del centenario della prima guerra mondiale. E la nostra comunità è fortunata ad avere storici appassionati come Esposito e Gentile che hanno dato forza agli studi sulla storia locale. Anche l’intervento del Sindaco Nisi ha puntato l’attenzione sull’importanza di queste iniziative che devono essere sempre più promosse per l’arricchimento di tutti i nocesi, a partire da quelli più giovani. L’intervento di Esposito ha fotografato con lucidità la realtà nocese negli anni della Grande Guerra. Noci viveva in un contesto di grande fermento sociale: da una parte vi erano i grandi speculatori che impoverirono le campagne, dall’altra parte figure emblematiche come quelle di Francesco Paolo Cazzolla e Vincenzo Guerra che unirono il malcontento del proletariato. Guerra riuscì anche a costituire una cooperativa e rafforzò il ruolo della camera del lavoro. In questo contesto sociale, le correnti politiche erano sostanzialmente tre. Quelli dell’area di destra si rifacevano alla figura di Vito Lenti mentre l’area giolittiana riferibile a Vito de Bellis aveva come punto di riferimento su Noci Ettore Cressati. Il partito socialista si rifaceva invece a Vincenzo Guerra, consigliere comunale già nel 1910 e guida delle proteste di piazza che sfociarono nello scioglimento della stessa assise comunale. In tale contesto – commenta Esposito – si inseriscono le vicissitudini della Grande Guerra. Ben 240 giovani nocesi furono mandati al macello e questo provocò non poche reazioni nel paese. La più significativa – prosegue lo storico – fu quella della costituzione di un circolo giovanile di carattere socialista ed antimilitarista che manteneva stretti contatti con quello andriese fondato da Nicola Modugno e da Luigi Rainoni per la sinistra giovanile. Un fondamentale aspetto sociale legato agli sviluppi della guerra in rapporto al territorio fu quello della capacità dimostrata dallo stato di mettere in pratica una idea di economia che alle logiche del mercato anteponeva quelle dell’autosufficienza in grado di dare forza ai bisogni minimi della popolazione. Quella unità del partito socialista tuttavia andò spegnendosi con gli anni dando così spazio ai fenomeni di squadrismo che conquistarono poi la società italiana. Uno degli aspetti più belli dell’intervento di Esposito è stato quello di aver saputo ricostruire la storia della prima guerra mondiale sul nostro territorio, lavoro reso arduo dal fatto che diversi documenti andarono distrutti orientando così la ricerca su archivi privati o su quelli nazionali. In tale contesto si inserisce il prossimo lavoro di Esposito, incentrato proprio sulla prima guerra mondiale in relazione agli accadimenti sul nostro territorio. Il prossimo appuntamento con Settembre in Santa Chiara è fissato a Giovedì 18 settembre con l’intervento di Pasquale Gentile dal titolo “Noci…quando i consiglieri comunali andavano alla guerra”.

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