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Il 24 maggio


Quando ero bambina mia nonna canticchiava la Canzone del Piave. Riecheggia nella mia mente, “il Piave mormorava calmo e placido al passaggio…”. L’aveva imparata a scuola, in un’epoca in cui andavano di moda parole come Patria e Onore.

A nonna venivano gli occhi lucidi. I suoi ricordi erano legati, intanto, ad una fanciullezza ormai lontana, spensierata, tra i banchi di scuola a imparare canzoni, pur tra le mille difficoltà del campare quotidiano. Emozioni legate, però, anche ai ricordi, alla memoria di un evento che aveva portato il lutto nella maggior parte delle famiglie italiane, compresa la sua (che aveva perso zio Peppino, sergente di fanteria Giuseppe Gentile, classe 1884, medaglia di bronzo al valor militare).

Emozioni che non potevano slegarsi dagli eventi tragici che avrebbero caratterizzato la sua e le altre vite del nostro paese a partire dal 1940 e fino al ritorno a casa di quanti, fortunatamente, riuscirono a sopravvivere (come suo fratello, l’aviere Giuseppe Cariello, prigioniero in Germania dal 1943 al 1946).  

La memoria, almeno quella diretta, si va perdendo. A noi non resta che il ricordo del racconto.

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