Turi: Metafisica dell’amore
“Amor che a cuor gentile…” dice padre nostro Dante e Tommaso Turi, nella sua ultima “ricerca filosofica e teologica” (“Metafisica dell’amore”, pag. 16, Carucci ed.), scritta e pubblicata “in onore del dr Pietro M. Sansonetti per il sui 70° compleanno”, completa: “E' il determinante intellettivo, volitivo e affettivo della vita plenaria di ogni essere umano, in quanto tale… il valore più importante della vita… atto libero e gratuito di Dio… autodono del cuore e della coscienza vitale”.
Turi sottolinea la struttura metafisica dell’amore… intrinsecamente divina ed umana, umana e divina… si autotrascende… ogni tipologia da’more che si manifesta come ultimo di ogni penultimo o come penultimo di ogni ultimo… l’Amore che si dona… l’essere dell’Oltre o del totalmente Altro”. “Dio – continua Turi – è l’Amore , l’uomo e l’amore, gli uomini e l’amore sono comprensibili e compossibili perché Dio è vicino a chi lo cerca con cuore sincero".
“La fede – mi disse, un giorno, il grande Zeffirelli, testé scomparso – è un dono ed io me lo tengo stretto”. Pure l’amore è tale. Esso va osservato e vissuto anche nell’ottica metafisica che – come ben dice Tommaso Turi – postula “trasparenza e innocenza… spinge alla ricerca della verità teoretica ed etica” ponendo attenzione a non farsi assorbire da problemi frenanti come “il convincimento dell’insondabilità dell’animo umano… dell’imposibilità dell’innocenza umana… dell’indipendenza assoluta dell’uomo”. Una ricerca – questa di Turi – che invita a meditare su “nuova teologia spirituale, umana e cristiana”.
Nicola Simonetti