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Pochi figli ma perchè


"Popolazione nocese in calo” titolavamo il nostro numero di febbraio ed il collega Giuseppe Basile ne ha tratteggiato efficacemente la realtà statistica ed i riflessi pratici.

La realtà, in breve, è che l’indice di denatalità è, purtroppo, costante dal 2001 e, in maniera più evidente, dal 2012: i nocesi (come in altre città del Sud) fanno meno figli, mentre il numero dei morti sopravanza quello dei nati. Al capezzale di questo dato si sprecano, a livello nazionale, le doglianze, le proposte, i suggerimenti, le “pannicelli caldi” dei rimedi. Pochi hanno evidenziato che, nelle città del Nord, il dato popolazione è contraddistinto da un +1,4 per mille (Lombardia, +3,4) mentre, per il Mezzogiorno, siamo al – 6,3 per mille. A parte la considerazione – anch’essa, però, incidente – che, per esempio, la mortalità per tumori è più alta al Sud, dove, pur si contano meno casi nuovi rispetto al Nord, va constatato che la cicogna scende più frequentemente lassù. “Nun c'è bisogno 'a zingara p'andiviná” il perché. Da quelle parti non manca il lavoro, i servizi sanitari sono a più facile fruizione, i trasporti non difettano, asili nido e scuole sono proporzionalmente più “idonei” per numero e qualità, le pensioni dei nonni sono più consistenti e – molto importante – gli stessi anziani, le famiglie e l’infanzia possono fare affidamento su buoni sostegni politico-sociali. A questi, come ad altre provvidenze e benefici, al Nord, ogni cittadino può rivolgersi a sportelli dedicati dove trovano risposte chiare e poca o nessuna burocrazia.

Al Sud, invece, è, pressoché il contrario. Nel 21 per cento del prodotto interno lordo (PIL) che l’Italia riserva – bontà sua – al welfare (la Francia vi dedica il 23% !) dovrebbero entrare anche queste spese: un corridoio stretto per tutti, corridoio che, può allargarsi là dove c’è chi, amministrativamente e pur nell’ambito del lecito, sa “grattare” e veicolare più contributi per il proprio territorio. Vedasi, ad esempio, i contributi della Comunità europea che alcune Regioni sanno utilizzare in tempo ed altre, invece, le perdono.

Un caso nazionale, pugliese, mi si dirà. Lo comprendo. Ma, nel piccolo del nostro territorio, si potrebbe fare di più se le iniziative, almeno in questo campo, delle Amministrazioni comunali, scolastiche, sociali, ecc. non fossero ostacolate, ritardate, contestate per partito preso. I problemi denatalità e popolazione in discesa meritano considerazione, esigono iniziative. Non aspettando Godot. Ma qui ed ora.

 

Nicola Simonetti

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