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“I meninne” secondo il duo Gabriele-De Grazia


Doveva essere presentato nei giorni scorsi all’interno della kermesse culturale "Chiostri Inchiostri e Claustri" ma il Coronavirus ha bloccato tutto. "I meninne" (Aga Editore) però, ultima opera di Mario Gabriele con le illustrazioni di Antonio De Grazia, non poteva rimanere un territorio inesplorato. Il racconto di “un mondo arcaico e talvolta segreto, una lingua carica di secoli e di dominazioni, una povertà che è semplicità ma anche ricchezza di saperi naturalistici, di richiami mitologici e leggendari, di narrazioni infantili, intimistiche, fiabesche, impressionistiche” come lo descrive Nichi Vendola nella prefazione doveva essere consegnato a tutti i nocesi.

Il testo, in lingua di Noci con traduzione a fronte, spazia dagli scritti degli anni ’50 del Novecento del borgo, dove si possono rilevare L’èrve du scirre o U lupechène ad esempio, fino agli omaggi a Gianni Rodari nel centenario della sua nascita e a Elsa Morante, passando per citazioni di Fabrizio De Andrè e Ghiannis Ritsos. Una Noci d’allora racconta vista con gli occhi di due fratellini.

A descrivere la città dei tre campanili secondo il duo Gabriele-De Grazia è ancora l’ex presidente della Regione Puglia nella prefazione. “Qui ancora sono le stagioni a scandire il ritmo della vita, – si legge – qui il giorno e la notte non sono stati ancora divorati dalle fauci voraci dell’opulenza consumista, qui il lavoro è fatica dura e nonostante la ruvidezza delle relazioni umane domina un senso generale di solidarietà”.

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