11 luglio 1982
Il mondiale più bello. Domenica 11 luglio 1982, l'Italia si laurea per la terza volta Campione del Mondo. 44 anni dopo le vittorie del '34 e del '38. Una vittoria inaspettata, quella dei ragazzi del "vecio" Enzo Bearzot. Una vittoria ottenuta contro tutti, specie la stampa sportiva che eccezzion fatta per Tuttosport e il Guerin Sportivo, non avrebbe scomesso una lira, su quella missione spagnola. Anzi!
Lo sport preferito delle "penne" eccelse nonché autorevoli era sparare sulla squadra e sul CT. Un'autentica campagna denigratoria quella che la stampa adotta. Tale comportamento risulta determinante, poiché ottiene l'effetto di cementare ancora più il gruppo azzurro che si stringe attorno al vecchio condottiero. Prima ed inaspettata decisione presa dai giocatori é il silenzio stampa, parlerà il solo capitano, il quarantenne Dino Zoff, uomo tutt' altro che loquace, da buon friulano. Apriti cielo. L'intero establishment della stampa non la prende di certo bene e allora critiche e polemiche diventano gli ingredienti degli articoli che gli italiani leggono sui giornali. Ad onore di verità il mundial spagnolo non parte di certo bene per gli Azzurri, che passano il girone con il misero bottino di 3 punti, 3 pareggi con Polonia(0-0), Perù (1-1) e Camerun (1-1).
All'Italia nella seconda fase capita in sorte (nel girone a tre) l'Argentina (i campioni in carica) e il Brasile (la squadra che tutti candidano come favorita per la vittoria finale). I giornalisti gongolano e prevedono una cocente disfatta contro Maradona, Zico e Falcao… per l'"armatabrancabarzot" non ci sarà trippa per gatti e redigono necrologi anticipati. Eh invece accade il miracolo, nel piccolo stadio barcellonese "Sarria" gli Azzurri battono gli argentini per 2-1, Tardelli e Cabrini sono i cecchini dell'albiceleste. Il Brasile, a sua volta, rifila nella seconda gara un rotondo 3-1 a Maradona&company. Con l' Argentina fuori dai giochi, la partitissima diventa quella che ci oppone ai verdeoro, che hanno dalla loro la differenza reti (un gol in più) e con il pareggio sarebbero in semifinale. Il 5 luglio in un Sarrià colorato di giallo, alle "cinqo della tarde", le squadre fanno il loro ingresso in campo. E la "Dea Eupalla" (cit. di Gianni Brera) si veste di Azzurro e rigenera Paolo Rossi, Pablito infila per tre volte l'inguardabile Valdir Peres e nonostante i gol di Socrates e Falcao i brasiliani sono fuori. Italia batte Brasile 3-2 ed è semifinale.
Nel turno successivo, al "Nou Camp" di Barcellona, l'Italia sfida nuovamente la Polonia, ma stavolta la musica è cambiata, basta ed avanza una doppietta del redivivo Rossi. Siamo in finale. L'11 Luglio al "Santiago Bernabeu" di Madrid va in scena l'atto finale della kermesse mondiale, affrontiamo la Germania Ovest, squadra ostica e mai doma quella tedesca. Ma il vento è cambiato e la truppa di Bearzot ora dal "rospo" delle prime gare si è trasmutata in un bellissimo "principe azzurro" e anche i temuti teutonici devono arrendersi. Nel primo tempo un grosso colpo alle coronarie dei tifosi italiani in loco e quelli dinnanzi ai televisori in Italia, Il "Bell' Antonio" Cabrini, ahinoi, ciabatta dal dischetto sprecando la ghiotta occasione del vantaggio. Si va neglio spogliatoi sullo zero a zero.
Nella ripresa, i giocatori italici motivati e galvanizzati anche dalla presenza del tifoso d'eccezzeione, il Presidente-partigiano Sandro Pertini, travolgono i malcapitati tedeschi: al 12' segna ancora Rossi, al 24' è il turno di "Schizzo" Tardelli che con il sinistro in caduta gonfia la rete per poi correrre sul verde prato madridista, il suo urlo resterà iconico. Al 36' è "Spillo" Altobelli che insacca il pallone del 3-0, ininfluente il gol al 37' del 3-1 di Breitner. L'arbitro, il brasiliano Coelho, intercetta il pallone lo alza al cielo e il suo triplice fischio sancisce la fine della partita. E la festa può esplodere e Nando Martellini può finalmente regalarci il suo triplice "Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo". Questo è quanto accadde quarantanni fa!
Stefano Impedovo