Manovre in corso per il Cenone. Ma attenzione agli sgraditi virus
Manovre in corso per il cenone di fine anno ma, sempre più frequenti sono gli autoinvitati, sgraditi commensali, virus di influenza, covid e “flurona" (cioè la coesistenza, nella stessa persona, di flu (influenza) e corona (coronavirus) e altre malattie da raffreddamento o contagio. Il consiglio più frequente è “fatti una bevuta di vino o superalcolico in latte caldo e dormici su.
“Ne escludo il beneficio poiché – dice il dr Paolo Bianchini, consulente nutrizionale e nutraceutico, fautore della dieta “ormo-chimica” (Salò) – si tratta di alcool, e dunque di zucchero con gli effetti infiammatori. A ingannare è la sensazione di benessere data dalla vasodilatazione e/o da serotonina e dopamina rilasciati a causa dello zucchero. Il latte concilia il sonno ma esso contiene anche ormoni e molti altri fondamentali molecole che cambiano a seconda dell’ora di mungitura”. Facile il ricorso ai farmaci in caso di febbre ma – dice Bianchini – “la febbre non sarebbe da reprimere: va consentito il raggiungimento di una temperatura massima a 38,5 che favorisce la lotta contro i germi patogeni in modo naturale e consente, al sistema immunitario, di rinforzarsi e abituarsi a combattere con le proprie armi.
Per quanto riguarda l’alimentazione, meglio che l’organismo abbia e riceva nutrienti favorevoli a ridurre lo stato infiammatorio. Lo zinco, per esempio,è un microelemento fondamentale per la vita: è dimostrato il suo ruolo benefico nelle affezioni delle vie respiratorie, con riduzione delle infezioni ed azione immunostimolante. La carenza di zinco è dovuta soprattutto alla dieta basata prevalentemente sui cereali (con un alto contenuto di fitati che ne impediscono l'assorbimento), mentre quantità sufficienti di carne, specie rossa, uova (specialmente il tuorlo), i prodotti della pesca, il latte ne favoriscono l’assorbimento e l’azione benefica”.
Non commendevole abitudine è il ricorso abusato al miele in presenza di raucedine, tosse, mal di gola.
“L’alta concentrazione di zuccheri del miele (66-83%) oltre a quelli di acqua (13-20%) e da destrine (’1-5%) innesca meccanismi infiammatori. Tra l’altro, lo zucchero – dice Bianchini – riduce la quantità intracellulare di ATP, cioè della benzina – energia che le nostre cellule usano. Ne deriva maggior immagazzinamento di nutrienti nelle cellule adipose e, quindi, adipe aggiunto e la pancetta è servita con resistenza all'insulina, aumento dei trigliceridi, abbassamento del colesterolo buono HDL, aumento della pressione arteriosa, dell'uricemia e dell'infiammazione sistemica”.
Bianchini suggerisce di far uso (non eccessivo) di peperoncino (meglio quello tritato che fruisce del maggior contenuto di vitamine ed altri elementi utili ndr) nel quale abbondano la portentosa, immunostimolante vitamina C (quasi 230 mg/100 g, mentre il limone ne contiene solo 50 mg), antiossidanti, minerali, cc. Altra, poco nota, virtù del peperoncino – rivela Bianchini – è la ricchezza in capsiato e i suoi diidro-derivati, che hanno dimostrato la capacità di indurre, in laboratorio, la morte spontanea nelle cellule tumorali, mentre la capsaicina principio attivo responsabile del “piccante” si distingue per le proprietà antidolorifiche e, verosimilmente, antibatteriche. Va ricordata la campagna antesignana pro-peperoncino in polvere fatta per anni dal lucano dr Ettore Liuni che distribuiva con il nome “Capsor”. Lo si può definire il primo “mentore dell’oro rosso vegetale”.
Altra fake news è il mangiare in bianco: “Non aiuta poiché riso specialmente e pasta contengono amido (il riso più della pasta a dire il vero) con relativo glucosio che può comprometterne la capacità . Un’elevata quantità di glucosio può essere immunodepressiva. Le spremute di arance possono piacere ma – dice Bianchini – in un bicchiere da 100ml, ci sono ben 8gr di zucchero mentre la vitamina C può essere integrata con le polveri farmaceutiche di acido ascorbico. Suggerito l’uso di fragole e mirtilli: un recente studio (università di Cincinnati – Nutrients 2023) ha dimostrato che fragole e mirtilli aiutano a ridurre il rischio di demenza nella mezza età e che sono fonte di buone vitamine.
Nicola Simonetti