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Università della Terza Età: “Una legge per il riconoscimento dell’apprendimento”

Il sen. Piero Liuzzi avrà pensato certamente alla virtuosa esperienza locale dell’Uten quando ha preso carta e penna ed ha redatto una proposta di legge per valorizzare l’impegno verso anziani ed adulti.

“C’è un comparto della società della conoscenza che oggi appare fragile ed è molto condizionato dalla crisi economica: è costituito dalle Università della terza età, organizzazioni su base volontaria, senza fini di lucro, deputate all’apprendimento continuo ed a contrastare l’analfabetismo di ritorno”. Lo afferma Liuzzi, capogruppo Gal-Direzione Italia nella commissione istruzione e cultura di Palazzo Madama. Il Senatore nocese è promotore e primo firmatario di un disegno di legge che prevede il riconoscimento da parte dello Stato delle Ute mediante la concessione di contributi. “Questi organismi - scrive Liuzzi nella premessa - sono la risposta non assistenzialistica al disadattamento causato dalla vecchiaia, dal collocamento a riposo, dalla condizione residuale che i ritmi dell’economia e della produzione riservano alla popolazione in avanti con gli anni".

Firmata anche dai senatori fittiani pugliesi Bruni, D’Ambrosio Lettieri, Perrone, Zizza e Tarquinio “La proposta potrebbe trovare accoglienza in quest’ultimo scorcio di legislatura - spiega il parlamentare - se la presidenza del Senato ed il Governo concedessero alla commissione competente l’assetto deliberante piuttosto che la consueta sede referente, molto più complessa ed articolata. Il benessere psico-fisico degli adulti - afferma Liuzzi - fa risparmiare soldi alla spesa sanitaria nazionale. Alla base del Ddl - conclude - ci sono concetti ineludibili quali l’inclusione, l’integrazione ed il patto tra generazioni".

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