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A proposito della gioia del cancellare...

È stata imbrattata qualche giorno fa, con uno spray rosso, la targa in pietra posta all’ingresso della scuola dell’infanzia in via Paravento, intitolata a Vittorio Tinelli, umanista, poeta e cultore delle tradizioni, uomo di cultura e dalle molteplici competenze pratiche. Un atto “vandalico” che ha lasciato il segno nella comunità scolastica: dai più piccoli alle maestre e ai genitori che non hanno perso tempo nel far notare, attraverso i propri canali social, quanto accaduto.

A questo proposito abbiamo sentito direttamente il prof. Leonardo Tinelli, figlio di Vittorio e presidente dell’associazione culturale “Vittorio Tinelli - parole e cose nuove”: “La cancellazione giocherellosa del nome di Vittorio Tinelli sulla targadella Scuola primaria a lui dedicata in via Paravento, piuttosto che un atto dissolutorio richiama la figura del nostro" poeta-pedagogo-demologo" intorno ai caratteri universali di ogni sua opera. Del tutto imparagonabile al nostro tempo particolare attuale, fatto di eccessi di velocità/spostamento e di appropriazione/dissimulazione, che quasi annullano il nostro spirito di Comunità dove invece vive la nostra capacità di trasformare il mondo. Bisognerà, dunque, allora, che la Politica decida, e l'Istituzione Comunale in primis, se la cancellazione non valga riprendere per intero V.T. o diversamente lasciare che le orrende sistemazioni di drappi bianco/neri sulla Scuola e il silenzio pesantissimo sulla rottura ultima tra etica e politica prendano a Noci definitivamente il sopravvento!”.

Parole forti, ma soprattutto sentite, quelle del prof. Leonardo Tinelli che ha poi aggiunto, concludendo: “Bisognerà rimarcare con decisione che "velocità incondizionata" e "appropriazione indebita" sono la stessa cosa e in queste materie ognuno crede da per sé stesso di poter arrivare... prima degli altri, ma quel "potere" vive solo della negazione di qualsiasi altro e di qualunque sua qualità. Al contrario, il fatto educazionale, sul quale V.T. ha esercitato infinita cura, è il portato conoscitivo permanente dal quale nessuno, e mai, deve essere esonerato”.

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