QUALCUNO RICORDA DUE PRIGIONIERI INGLESI A NOCI A MARZO 1943
Il diario inedito di un sottufficiale dell’aviazione britannica, custodito da un pronipote studioso di storia, riporta fatti accaduti a Noci il 9 marzo 1943. Poco dopo l’alba, l’autore e il commilitone, fuggiti dal campo di concentramento di Altamura dove erano prigionieri, nella zona boscosa vicina alla Madonna della Scala vengono catturati da alcuni agricoltori e consegnati ad un ufficiale italiano, che con l’aiuto di un soldato li conduce a Noci, a piedi nell’ultimo tratto, in modo da poterli mostrare come trofei di guerra: un corteo sempre più folto di cittadini li segue sulla strada principale (“main street”), mentre altri escono a guardare dai balconi.
I due aviatori della Royal Air Force, inzuppati di acqua e fanghiglia, si lavano alla fontana all’angolo della grande piazza, mentre intorno si accalcano molte persone, stupite alla vista delle loro saponette, che il regime fascista, vacillante dopo i rovesci bellici in Nordafrica e in Russia, non garantisce più alla popolazione: tra gli spettatori, diversi bambini, contenti di ricevere dai due prigionieri un po’ di cioccolata, introvabile anch’essa.
Nel pomeriggio i due vengono condotti in un grande palazzo, dove vengono perquisiti e interrogati dinanzi ad un minaccioso energumeno della polizia municipale (il capo, a quanto pare), con un continuo via vai di autorità, militari e notabili del paese, tra cui il podestà. Il clima generale è molto vivace e cordiale, ma l’energumeno della polizia municipale stronca la festicciola che si stava profilando, verosimilmente sgradita a lui come odiatore antibritannico fedelissimo al Duce. In serata i due vengono scortati fino alle carceri locali, dove godono di un sonno ristoratore dopo notti all’addiaccio; la mattina successiva partono in autobus per la stazione di Gioia del Colle, dopo di che raggiungono Altamura in treno e rientrano nel campo di concentramento “Campo 65”, rimanendovi fino al disastro bellico dell’Italia, sancito dall’ Armistizio dell’8 settembre.
Oggi, a 78 anni dalla vicenda narrata, non è escluso che qualche bambino di allora ne ricordi qualcosa, benché la platea dei possibili testimoni sia ormai ristretta, comprendendo forse solo i nati prima del 1938. Dunque, ai nocesi con più di 83 anni e ai loro parenti, lanciamo un appello per verificare se qualcuno ricordi i fatti del 9 marzo 1943. Eventuali segnalazioni possono essere fatte al “Centro Albanese” (email iusmottola@libero.it, tel. 0804970334), alla Biblioteca Comunale (email biblionoci@libero.it biblionoci@libero.it, tel. 0804977304) nonché alla Rete P.R.E.S.S. (email nocinrete.press@gmail.com ), il cui portavoce Vincenzo Sansonetti, promotore dell’iniziativa, è in contatto con l’ “Associazione Campo 65” di Altamura, impegnata in pubblicazioni e ricerche su quella struttura.
José Mottola