Quando le ruspe portano via i ricordi
Un altro pezzo della Noci che fu, oggi sparisce, si inginocchia ad una ruspa. E fotogrammi di vita nocese vengono all'improvviso cancellati. Il bar e la pizzeria di Pinuccio non esistono più. Serate adolescenziali e primi appuntamenti di tutta una generazione, prima o dopo, avevano nella sua pizzeria la location ideale.
Una buona pizza e una bottiglia di birra (rigorosamente da 66cl) erano il "rompighiaggio" per una semplice avventura o fondamenta di una duratura storia d'amore. Pinuccio coccolava tutti, gli avventori soliti e quelli di passaggio. La pizza con la Simmenthal era una sua invenzione e ne andava fiero, e con spregiudicatezza culinaria era solito proporla. Negli anni novanta diventa "Pizzeria Leandra" e con l'avvento della pay-tv si ripropone l'antico rito, in voga agli albori della televisione italiana (anni cinquanta), della partita di calcio condivisa. Tifosi uniti, attratti dalla partita e dal menù proposto da Pinuccio.
Nel viaggio della memoria va ricordato il "Bar Splendor", che vedeva nella mamma del buon Pinuccio l'assoluta e indiscussa "deus ex machina". La prima sala ricevimento e da ballo nocese, che anni dopo sarebbe diventata la discoteca nocese per eccellenza. Malibù? Bei tempi quelli.
La bella gioventù nocese ha vissuto quei luoghi, che oggi la modernità ci portano via. E mentre la ruspa addenta la "storica" palazzina, io ed una mia cara amica fumando una sigaretta ricordiamo i bei tempi andati. Il nostro primo incontro, il nostro primo bacio e… la nostra prima voglia di "vivere".
Stefano Impedovo