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L’età senile, i problemi di questo specifico tempo dell’uomo

Esiste un elisir di lunga vita? Probabilmente no, ma un modo per vivere la terza età in modo migliore e sereno c’è. Ci sarà un motivo per cui l’anno scorso la donna più anziana del mondo, la giapponese Kane Tanaka è morta a 119 anni, mentre il 17 gennaio scorso a passar a miglior vita è stata la francese suor Andrè (all’anagrafe Lucile Randon) deceduta all’età di 118 anni nella casa di cura per anziani Sainte-Catherine-Labouré a Tolone.

A parlare quindi dell’età senile è stato il 28 gennaio scorso Filippo Boscia, cardiologo e medico d’urgenza, socio onorario dell’UTEN, che è intervenuto come relatore per il secondo appuntamento delle conferenze medico scientifiche promosse dall’Università della Terza Età di Noci. L’indice di anzianità, calcolato sul numero di anziani presenti ogni 100 giovani, indica che siamo una società che invecchia.

E in relazione a ciò molte sono le patologie a cui gli anziani vanno incontro. Boscia prende a riferimento l’ipertensione, il diabete, l’insufficienza renale e respiratoria, il morbo di Parkinson, tutte patologie che potrebbero insorgere con l’avanzare dell’età ma che al contempo oggi si possono monitorare e controllare grazie ai grossi passi in avanti fatti dalla medicina.

Di indubbio valore è il contributo dato per le insufficienze cardiorespiratorie che fortunatamente oggi, grazie alla cardiologia interventistica, possono essere curate senza ricorrere necessariamente ad interventi chirurgici invasivi direttamente al cuore. Onde evitare spiacevoli inconvenienti legati ad arresti cardiaci improvvisi è bene far parte di una comunità cardioprotetta. Per questo è intervenuta anche l’istruttrice di primo soccorso Teresa Parchitelli, che con una simulazione ha dimostrato come, attraverso corrette manovre e l’uso corretto del defibrillatore, è possibile salvare una vita. 

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